lunedì 1 ottobre 2012

Convegno nazionale - Pronto il documento per regioni e governo


FIRENZE - Le Aziende pubbliche di servizi alla persona e le IPAB di tutta Italia a convegno: “Serve un riordino complessivo del settore per potenziare il servizio pubblico assistenziale”
L’occasione che le ha riunite tutte è stata la sentenza n.161 del 2012 con cui la Corte Costituzionale ha deciso che ASP, Ipab e Fondazioni di diritto privato nate dalla loro trasformazione devono sottostare alla legge Tremonti del 2010 e alle altre restrizioni della finanza pubblica. Tutti gli addetti ai lavori si sono posti subito il problema di come garantire servizi sempre più richiesti dalle fasce più deboli della popolazione, standard di qualità fissati dalla legge e allo stesso tempo sottostare ai vincoli del patto di stabilità, non poter fare investimenti e non poter assumere personale. In pochi giorni contatti frenetici e la voglia di far sentire la propria voce ha portato al convegno nazionale che si è tenuto ieri (venerdì 28 settembre) all’Istituto degli Innocenti di Firenze.
Qui rappresentanti di ASP, Ipab e Fondazioni Ex Ipab provenienti da 10 regioni italiane (tra cui Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Veneto, Toscana, Marche, Emilia Romagna, Puglia e le due province autonome di Trento e di Bolzano) insieme ad alcuni funzionari delegati dai governi regionali della Toscana e delle Marche hanno dibattuto sulle problematiche con le quali convivono quotidianamente, acuite e rese molto più gravi dalla recente sentenza.
Dal convegno è uscito un documento condiviso che investe le Regioni  di un ruolo importante, quello di farsi portavoce delle istanze del mondo dell’assistenza nel tavolo stato-regioni, di portare all’attenzione del governo i problemi e le contraddizioni esistenti, per trovare soluzioni coerenti con i servizi che Asp, Ipab e Fondazioni ex Ipab erogano alle fasce più deboli della popolazione nei settori della terza età, della non autosufficienza, dell’infanzia, dell’adolescenza, dell’istruzione, nel campo della povertà e della marginalità sociale oltre che nella gestione di servizi comunali collegati.
Contemporaneamente è stata registrata la sensibilità verso questi temi di alcuni parlamentari che si sono presi l’impegno di portare di fronte al governo queste istanze.
“E’ evidente che serve un riordino complessivo delle normative che regolano la vita di questi soggetti – ha dichiarato Fabio Diana Presidente di A.Re.T. ASP Toscana – serve un cambiamento per potenziare il servizio pubblico alla persona, un percorso che vada nella direzione opposta della sentenza della Corte Costituzionale che invece indebolisce fino quasi ad impedire l’erogazione del servizio. Il cammino è solo all’inizio, ma tutti insieme ci siamo presi ‘impegno di costituire una rete nazionale che assuma il ruolo di sintesi delle esigenze del settore e soprattutto di consulente per il decisore pubblico”.

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